Cesena

                   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  •  

 

Biblioteca Malatestiana

Fu costruita per volere dei Frati Minori e di Malatesta Novello Malatesti , signore di Cesena dal 1429 alla morte 1465, su progetto di Matteo Nuti da Fano che iniziò l'opera nel 1447 e la compì nel 1452, come attesta l'epigrafe collocata a destra del portale in alto nell'atrio esterno di accesso.
I lavori però si protrassero almeno fino ad agosto 1454, data in cui fu terminata la stupenda porta lignea, opera di Cristoforo da San Giovanni in Persiceto, e fu posta dall'Autore l'incisione commemorativa sulla cornice superiore del manufatto.
L'aula della Biblioteca ha pianta basilicale a tre navate, non più dunque un ambiente a pianta rettangolare in un'unica navata secondo la tradizione medioevale, ma un nuovo disegno di libreria che segue il modello della biblioteca del convento domenicano di S. Marco a Firenze, realizzata intorno al 1444 da Michelozzo e destinata a divenire il prototipo delle biblioteche umanistiche con notevole diffusione soprattutto in Italia centrale: solo la Malatestiana di Cesena però ha miracolosamente conservata la sua integrità originaria, tanto da costituire oggi un unicum per questo tipo di biblioteca.

La Rocca Malatestiana

La Rocca Malatestiana di Cesena, con la sua imponenza domina tutta la città, è certamente una delle più grandi e meglio conservate della Romagna, costruita sul monte Sterlino, nel cuore storico dell'antico abitato.
Vi soggiornarono gli imperatori Federico Barbarossa e Federico II, a cui in particolare sono da attribuire restauri e ampliamenti.
La Rocca cosiddetta nuova, cioè la “Rocca Malatestiana”, venne costruita a partire dal 1380, dopo la sconfitta di Cia degli Ordelaffi da parte del cardinal Albornoz e dopo i sanguinosi fatti del "sacco dei Bretoni", che avevano quasi distrutto la città e le sue antiche fortificazioni. La nuova rocca venne completata dal governatore pontificio Lorenzo Zane nel 1480, avvalendosi dei progetti di Matteo Nuti; infine fu rafforzata nel 1503 dal duca Valentino che vi tenne prigioniera per un certo periodo la famosa Caterina Sforza.
Oggi è destinata ad attività culturali (Museo dell'agricoltura, esposizioni artistiche, spettacoli musicali, manifestazioni di cultura e folclore locale), ed essa stessa Museo. Le fa da corona il Parco della Rimembranza, uno dei polmoni verdi più suggestivi della città. 

Teatro Bonci

E' il monumento più popolare fra i cesenati. Ne è attribuito il progetto a Francesco Masini (1530-1603), singolare personaggio appartenente ad una delle più illustri famiglie patrizie della città, apprezzato dai contemporanei come uomo di cultura e artista (autore tra l'altro dei perduti affreschi della cupola nella Basilica del Monte, a lui commissionati nel 1568). 
La realizzazione della fontana monumentale, fu eseguita dallo scalpellino Domenico da Monte Vecchio, rientrava nel complesso progetto (su disegno dell'architetto Tomaso Laureti del 1581) che doveva attuare e poi ampliare l'acquedotto cittadino, per alimentare altre fontane pubbliche.
Comunque la tradizione pressoché unanime, che attribuisce la paternità del progetto della Fontana Maggiore al nostro Francesco Masini, e le sue attitudini artistiche sono in perfetta sintonia con l'elegante disegno della fontana, ricca di ornamenti e armoniosa nelle forme.

Fontana Masini

E' il monumento più popolare fra i cesenati. Ne è attribuito il progetto a Francesco Masini (1530-1603), singolare personaggio appartenente ad una delle più illustri famiglie patrizie della città, apprezzato dai contemporanei come uomo di cultura e artista (autore tra l'altro dei perduti affreschi della cupola nella Basilica del Monte, a lui commissionati nel 1568). 
La realizzazione della fontana monumentale, fu eseguita dallo scalpellino Domenico da Monte Vecchio, rientrava nel complesso progetto (su disegno dell'architetto Tomaso Laureti del 1581) che doveva attuare e poi ampliare l'acquedotto cittadino, per alimentare altre fontane pubbliche.
Comunque la tradizione pressoché unanime, che attribuisce la paternità del progetto della Fontana Maggiore al nostro Francesco Masini, e le sue attitudini artistiche sono in perfetta sintonia con l'elegante disegno della fontana, ricca di ornamenti e armoniosa nelle forme.